Qi GONG: ginnastica o meditazione?
Ne hai già sentito parlare? Sei di Torino e vorresti praticare questa disciplina?
Bene: un po’ di storia
Il QI GONG spesso lo si definisce come il “movimento di salute e lunga vita”.
“Ah…come il Tai Chi Chuan.” Spesso risponde, colui o colei che ci telefona per avere informazioni.
Ebbene … no. Entrambe sono arti che lavorano con il Qi, l’energia interna, come descritta dalla filosofia taoista (medicina cinese e alchimia interiore): la reale differenza tra Tai Chi Chuan e Qi Gong è l’intenzione (il potere Yi). Infatti, mentre il Tai chi chuan ha un’intenzione squisitamente marziale, il Qi gong può avere un’intenzione marziale, medica o alchemica. Entrambi nascono dall’idea che l’uomo, nasce dall’unione del Cielo con la Terra, e che per vivere bene debba uniformarsi e armonizzarsi ai cambiamenti che avvengono in Cielo ed in Terra, cioè debba seguire la via del Tao.
Il Qi Gong, come parte importante della Medicina Cinese, ha delle origini risalenti ad alcuni millenni prima di Cristo. Gli antichi Cinesi erano un popolo di coltivatori, che ha imparato i principi del Qi Gong naturalmente, osservando i cicli di semina e raccolto, di vita e morte. Un contadino coltiva le sue messi prendendosi cura di loro, assicurandosi che prendano il giusto nutrimento dalla terra e dal sole, curando il suo campo per rimuovere le influenze distruttive e patogene. Come nella coltivazione, il Qi Gong richiede attenzione costante quotidiana, specialmente durante le prime ore del giorno.
Il più antico riferimento al Qi Gong (chiamato “Daoyin” in quel periodo) come pratica terapeutica, è un’iscrizione su dodici pezzi di giada, datati sesto secolo a.C., contenenti consigli sul prendere il respiro e permettergli di discendere nel corpo, presumibilmente nel basso addome.
“Quando (il Qi) va giù, diventa calmo. Quando diventa calmo si solidifica, quando diventa solido germoglia. Dopo che è germogliato, cresce. Appena cresce, sarà spinto di nuovo indietro (nella zona alta). Quando sarà stato spinto indietro, raggiungerà la corona della testa. Al di sopra, premerà contro la corona della testa. Al di sotto premerà verso il basso. Chiunque segue questo vivrà, chiunque agisce contrariamente morirà.”
Questo testo antico potrebbe facilmente descrivere tecniche di Qi Gong moderne. Coltivando il respiro tranquillo e rilassato, il Qi si accumula e “solidifica”, facendo sentire il corpo stabile ed equilibrato. Poi il Qi “germoglia”, si muove attraverso tutto il corpo, dalla corona della testa alle piante dei piedi creando vitalità e longevità.
Nel 1973, gli archeologi, vicino la città di Changsha, la capitale della provincia dello Hunan, hanno trovato un reperto che è diventato il grande locus di informazioni sul Qi Gong antico. Quando hanno scavato la tomba del re Ma (ca. 168 a.C.), in una delle bare hanno trovato un pezzo di seta arrotolato, mezzo coperto dall’acqua. Il reperto in seta contiene quattro file orizzontali di undici figure ognuna, in tutto 44. Le figure dipinte rappresentano quasi tutte le categorie del Qi Gong moderno: respirazioni, posizioni stanti, movimenti, e auto–massaggio stando in piedi, seduto e sdraiato. Molte delle figure si flettono, si stirano, o ruotano. Con questa scoperta è stato possibile, non solo leggere dell’antico daoyin, ma vedere realmente cosa fosse la pratica.
Ci sono didascalie a fianco alla maggior parte delle figure sulla mappa. Alcune di esse sono nomi di animali, tra cui: il falco, il lupo, la gru, il dragone, il gatto, l’orso; forse questi erano i nomi dei movimenti. Altre didascalie descrivono come muovere il corpo: “flettersi alla vita, ondeggiare le braccia,” ecc.
Ci sono migliaia di stili. Alcuni, segreti, non furono mai trascritti, e molti scomparvero come risultato di un’irrazionale paura, che le tecniche del Qi Gong marziale fossero usate dai propri nemici, o perché nessuno era ritenuto degno di ricevere i preziosi insegnamenti del Maestro.
Cosa è il Qi Gong
La parola “Qi” significa energia o spirito; mentre la parola “Gong” può essere tradotta con tecnica, abilità o lavoro.
Si potrebbe, pertanto, tradurre “Qi Gong” con “lavoro sull’energia” o “tecnica dello spirito”. Non a caso, questa disciplina si prefigge l’obiettivo di curare ed accrescere la propria energia interna – il Qi, appunto – che scorre nei meridiani che percorrono il corpo di ciascun individuo, secondo l’antica Medicina Tradizionale Cinese.
Il Qi Gong è una disciplina che viene praticata con l’intento di mantenere o raggiungere uno stato di benessere generale, a livello sia fisico sia mentale e, in alcuni casi, anche spirituale.
Secondo la filosofia e la Medicina Tradizionale Cinese, ciascun individuo possiede una propria energia vitale interna – il Qi – che scorre all’interno di specifici canali che percorrono l’intero organismo, noti come meridiani.
Il flusso di tale energia non deve essere interrotto o alterato, quindi non devono verificarsi ristagni o rallentamenti, pena l’insorgenza di malesseri e disturbi.
La pratica del Qi Gong consiste in una serie di esercizi fisici, sia statici che dinamici, tecniche di concentrazione mentale e di controllo della respirazione, emissione di suoni le cui vibrazioni hanno lo scopo di armonizzare i differenti organi vitali. Le tecniche di Qi Gong permettono di sostenere e far circolare l’energia vitale lungo i meridiani, con l’obbiettivo di prevenire o sciogliere i blocchi energetici e correggere gli squilibri, al fine di raggiungere un benessere fisico e psichico oltre una maggiore resistenza allo stress ed ai fattori patogeni.
Le sessioni di Qi Gong vengono effettuate presso il nostro studio di Torino in modalità one to one, oppure presso Centri Olistici / Palestre, in presenza di gruppi di almeno 3-4 persone.
Il Qi Gong, nei mesi della bella stagione, può essere praticato anche all’aperto, nei tanti parchi che la città di Torino offre.
A cosa può servire il Qi Gong
La pratica del Qi Gong può esser utile in caso di:
- problematiche respiratorie
- ansia e sindromi da stress correlate
- problematiche cardio-circolatorie come l’ipertensione arteriosa
- fibromialgia
- morbo di Parkinson
- insonnia
- supporto in oncologia
Gli esercizi di Qi Gong perseguono primariamente l’obiettivo di:
- distendere il corpo
- sbloccare/sostenere la circolazione del Qi e del Sangue nei meridiani, armonizzando in tal modo le funzioni degli organi vitali
- modulare l’umore e sostenere le capacità psichiche, per una risposta adattiva più coerente con gli eventi che causano stress.
Diversi studi in letteratura hanno mostrato che l’utilizzo del Qi gong nella cura del cancro può fornire supporto e il miglioramento di diverse situazioni (*):
- affaticamento
- difficoltà del sonno
- ansia e depressione
- dolore associato alla malattia, alle terapie o all’intervento chirurgico
Questi risultati dimostrano che praticare il Qi Gong, durante il percorso di malattia, contribuisce in modo significativo a migliorare la qualità della vita del paziente.
(*) J Cancer Surviv. 2018 Apr. Tai Chi and Qigong for cancer-related symptoms and quality of life: a systematic review and meta-analysis. Wayne PM, Lee MS, Novakowski J, Osypiuk K, Ligibel J, Carlson LE, Song R.
Chi può praticare il Qi Gong
Possono praticare il Qi Gong persone di qualunque età; il lavoro sul corpo, infatti, è piuttosto diverso rispetto agli esercizi tipici praticati dalle discipline “fitness” occidentali. Gli esercizi del Qi Gong non mirano allo sforzo fisico dovuto alla contrazione muscolare o a performance di resistenza, poiché l’obiettivo è quello di ottenere una distensione generalizzata, mente-corpo, per far circolare al meglio l’energia vitale ed aumentare il livello di attenzione/concentrazione sul “momento presente”.
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